

La trasformazione del sistema bancario dagli anni post Lehman (2008) ha modificato profondamente anche l’industria dei servizi finanziari, introducendo nuove figure che si sono imposte in poco tempo. E’ il caso di Loan Agency Services (Las) che opera sul mercato dei crediti in ristrutturazione come agente contrattuale, proponendo un modello di business fortemente innovativo che le ha consentito di raggiungere in pochi anni dimensioni sistemiche nel crescente settore dei crediti cosiddetti unlikely to pay (Utp) e high risks.
La società è nata nel 2009 come una controllata di Lpi Investimenti, gruppo fondato e presieduto da Isidoro Lucciola, e fin dai primi passi diretta dall’amministratore delegato Roberto Mugnaioli.
Che cosa fa l’agente contrattuale di operazioni di ristrutturazione finanziaria? «Partecipa agli accordi di ristrutturazione che coinvolgono banche e società come rappresentante delle banche creditrici, richiede e valuta informazioni periodiche fornite dalla società per monitorare l’andamento del piano di rilancio, organizza e coordina i processi decisionali delle banche quando si rendono necessarie modifiche degli accordi o revisioni del piano», spiega Lucciola. Nel 2009 non esisteva sul mercato un agente contrattuale, almeno non con queste caratteristiche. Il ruolo di agente era svolto da una banca, di regola la più esposta, in modo passivo, con la stessa ottica dell’amministrazione di un finanziamento in bonis. Nel periodo della prima ondata di ristrutturazione finanziaria è nata l’esigenza di una maggiore collaborazione tra banche e imprese in un contesto divenuto molto più complesso.
Da allora, i vantaggi del nuovo servizio offerto da Las hanno permesso alla società una crescita rapida e la leadership nel segmento, grazie al coinvolgimento in tutte le più importanti operazioni sul mercato: in questo decennio e oltre di attività ha ricevuto il mandato di agente in più di 325 operazioni di ristrutturazione che coinvolgono oltre 210 banche e operatori finanziari, con una massa di crediti che ha superato i 33 miliardi di euro. Forte di questa esperienza di successo, Las ha avviato negli ultimi due anni nuove linee di business in contesti diversi dalle ristrutturazioni e continua a proporre sul mercato nuovi prodotti. «L’idea dell’Agente contrattuale non bancario è nata da due esperienze concrete di ristrutturazioni a cui avevo partecipato e in cui era emertso chiaramente che le strutture interne di Agency delle banche, per compliance e cultura, avevano sempre maggiori difficoltà a gestire questo tipo di operazioni e che vi fosse bisogno di un diverso approccio», spiega Lucciola. «Inoltre da poco erano state promulgate le nuove norme del codice fallimentare sui piani ex art. 67 e ex art. 182 bis, e le operazioni di ristrutturazione coinvolgevano banche con posizioni e interessi diversificati: divenne man mano sempre più evidente che l’agente doveva essere un soggetto realmente indipendente. Il primo incarico della Las fu nell’ambito della ristrutturazione finanziaria di un primario operatore lattiero-caseario. Da allora siamo cresciuti a una media di oltre due operazioni mese».
Oggi Las ha aggiunto nuovi servizi: «Negli ultimi tre anni abbiamo lanciato nuove linee di prodotto, che raggruppiamo nel servizio Smart Agency. In pratica, offriamo servizi in back-office per nuovi operatori del settore utp e servizi di agency e monitoraggio nei finanziamenti in bonis, sia pool che bilaterali, corporate bond e private debt. Questa attività rappresenta già circa il 25% del nostro giro d’affari e sono in rapida crescita”. Oggi in Las lavorano oltre 40 persone, parte delle quali sono sul prossimo progetto in campo IT. “Già oggi diamo in uso alcune funzionalità della nostra piattaforma proprietaria a dei servicer non bancari. Il prossimo passo è rendere disponibile questi software, con interfacce non invasive rispetto ai sistemi di core banking, ai colleghi delle banche che gestiscono i finanziamenti classificati utp o high risk per rendere più efficiente la gestione interna, il monitoraggio e la valutazione delle singole posizioni», aggiunge Lucciola. «Senza un’eccellenza operativa non si resta leader a lungo».

Fonte Milano Finanza